Ippocrate  è considerato il padre della medicina e sosteneva che “se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”. Già Ippocrate, nato nel 460 a.C., ammoniva i Greci e indicava loro che l’attività fisica apporta i benefici sperati solo se praticata con una certa regolarità nel tempo. All’estremo opposto, praticare sedute di allenamento eccessivamente faticose e con frequenza elevata non è salutare.

Impariamo quindi come praticare la giusta dose di esercizio fisico, proprio come si in- segnava nell’antichità!

Sport, un progetto sociale di benessere

Fare movimento può salvarci la vita. Studi recenti dicono che una regolare attività fisica potrebbe, da sola, abbattere la mortalità europea del 7%: il doppio di quanto si otterrebbe se si riuscisse ad eliminare il problema dell’obesità in Europa. E tuttavia, secondo un’indagine dell’ISTAT del 2015 emerge che ben il 39% della popolazione italiana non pratica alcuna attività sportiva: un numero impressionante di persone, oltre 23 milioni, vive una vita sedentaria con gravi conseguenze per la salute.

Alcuni numeri

Gli sport più praticati da uomini

  • Calcio, calcetto 38,5%
  • Sport acquatici/subacquei 17,6%
  • Atletica leggera, footing, jogging 16,6%
  • Ginnastica, aerobica, fitness, cultura fisica 15,6%
  • Sport ciclistici 15,2%

Gli sport più praticati dalle donne

  • Ginnastica, aerobica, fitness, cultura fisica 38,7%
  • Sport acquatici/subacquei 26,1%
  • Atletica leggera, footing, jogging 17,1%
  • Danza, ballo 16,8%
  • Pallavolo 9%
I dati relativi ai singoli sport non sono sommabili perché ogni individuo può aver praticato più di uno sport.

Dicevamo che ben il 39% della popolazione italiana non pratica alcuna attività sportiva. A fronte di questo dato negativo, però, oltre 20 milioni di persone, un po’ più di 1 italiano su 3 (il 34%), dichiarano di praticare uno o più sport con conti- nuità (24,4%) o saltuariamente (9,8%) con percentuali più alte per gli uomini che per le donne. La pratica dello sport è massima tra i ragazzi di 11-14 anni e diminuisce con l’età. Inoltre sono sta- te identificate differenze significative in base al livello d’istruzione: pratica sport più della metà dei laureati a fronte del 7,3% di chi ha conseguito la licenza elementare o non ha titoli di studio.Ma cosa si può fare per stimolare le persone a svolgere attività fisica? La ricerca indica che i risultati più promettenti si ottengono con i programmi di educazione alla salute all’interno della scuola. Tanta attenzione alla scuola è giustificata sia dagli effetti duraturi che si ottengono educando i bambini a considerare l’attività fisica una componente abituale della vita quotidiana sia dall’aumento della sedentarietà, con conseguente incremento di sovrappeso e obesità, tra i giovani.Le autorità sanitarie internazionali consigliano per i bambini e i ragazzi tra i 5 e i 17 anni almeno 60 minuti al giorno di attività cui aggiungere esercizi per la forza (come giochi di movimento o discipline sportive) almeno tre volte la settimana. Inoltre l’International Council of Sport and Physical Education dell’UNESCO pone l’accento sulla “quantità” di attività fisica necessaria per un adeguato curriculum educativo che deve essere pari ad almeno un se- sto del tempo scolastico totale.In quasi tutti i paesi europei, l’educazione motoria, fisica e sportiva è una priorità in tutto il percorso scolastico.

L’Italia è sempre stata il fanalino di coda: l’educazione fisica nelle scuole – primaria su tutte – è quasi un oggetto misterioso e l’assenza di un ruolo curricolare per il laureato in scienze motorie nella scuola primaria ne è un esempio. Tuttavia negli ultimi anni i governi hanno dimostrato una maggiore sensibilità al tema, destinando, all’interno delle ultime finanziarie, fondi per l’attività sportiva dei giovani dai 5 ai 17 anni con l’obiettivo di “creare un nuovo modello di welfare basato sulla prevenzione e su stili di vita corretti”. I giovani che fin da piccoli imparano a inserire l’attività sportiva nella loro vita quotidiana saranno adulti più propensi a fare sport, con una maggiore attenzione allo stile di vita e al benessere generale.
Per l’Italia il traguardo europeo è ancora lontano ma sono stati fatti importanti passi avanti verso un traguardo sociale di salute.

La piramide dell’esercizio fisico

La piramide dell’attività fisica è strutturata con lo stesso principio di quella alimentare: alla base troviamo gli esercizi da fare ogni giorno o “il più possibile” nel corso di una giornata, salendo quelli da praticare con regolarità durante la settimana e in cima le attività da fare “il meno possibile”.  Tra queste ultime troviamo l’utilizzo dei computer, guardare la televisione e stare seduti, che si sconsiglia di fare per più di 30 minuti consecutivi. Per contro, ogni giorno bisognerebbe passeggiare, stare all’aria aperta, fare le scale e non prendere l’ascensore, andare a fare la spesa a piedi o portare a spasso il cane.Al secondo gradino della piramide troviamo le attività che dovrebbero essere svolte almeno 3-5 volte la settimana: 20 minuti di esercizio aerobico come camminare speditamente, nuotare o andare in bicicletta, e altri 30 minuti da dedicare ad attività ricreative come una partita di tennis o di calcio, il ballo, la ginnastica o un’escursione.

Il successivo gradino della piramide prevede le attività da fare almeno 2-3 volte la settimana e comprende esercizi muscolari come lo stretching, lo yoga, i piegamenti o il sollevamento pesi e attività ricreative come il bowling, il golf o il giardinaggio.

piramide dello sport

La piramide dell’attività fisica rappresenta in modo semplice e intuitivo le regole da seguire per uno stile di vita più sano e in movimento. Mettere in pratica quotidianamente i suoi suggerimenti potrebbe risultare anche molto difficoltoso, soprattutto per chi svolge lavori sedentari, ma anche piccoli cambiamenti nello stile di vita possono avere un grande impatto in termini di benefici per la salute.